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Messaggio Religioso Politico dei mosaici delle Basiliche di Ravenna .

Alberghi vicino ai mosaici; il grande Messaggio Religioso e Politico dei mosaici delle Basiliche di Ravenna.
Messaggi e allegorie portati dai mosaici delle Basiliche di Ravenna
.

 

Foto: 1)Basilica di S. Apollinare in Classe, il mosaico raffigurante la consegna dei privilegi alla Chiesa Ravennate.
2)l'interno della Basilica di S. Apollinare in Classe, 3)S.Vitale, la corte dell'imperatore Giustiniano
4)S.Apollinare Nuovo, il mosaico raffigurante la città e il porto di Classe, 5)S.Apollinare Nuovo, il mosaico raffigurante il Palazzo Imperiale, 6)S.Vitale, il sarcofago del generale Droctulfo

 

Nelle decorazioni delle tre principali basiliche giunte fino a noi sono ben visibili messaggi indirizzati alla comunità locale, così come agli stranieri in visita nella capitale imperiale.

In San Vitale e' il forte legame politico tra vescovo e imperatore: la fedeltà alla corte bizantina della Chiesa ravennate e la posizione privilegiata dell’ arcivescovo Massimiano, raffigurato come unico interlocutore locale della famiglia imperiale.

In Sant’ Apollinare Nuovo la durissima censura operata sulle due processioni ha cancellato i ritratti dei protagonisti diretti, ma ha avuto cura di salvare i luoghi della identità ravennate: la città santa di Classe e il palazzo imperiale a conferma della volontà di ripresa della collaborazione vescovo-imperatore, questa volta uniti nella medesima fede ortodossa.

Le basiliche maggiori svolgono funzioni altrimenti complesse, per esempio facendosi luogo della memoria locale in quanto aree di sepoltura per gli esponenti delle classi più elevate: vescovi e personaggi di peso nella vicenda politica di Ravenna capitale.

Nel VI secolo, per il generale Droctulfo il cui epitaffio è tramandato da Paolo Diacono; ovvero, nel VII secolo, per l’ esarca Isaacio: entrambi sepolti nei sarcofagi di San Vitale.

Sant’Apollinare in Classe è fra le basiliche ravennati il monumento più complesso nel quale si assommano messaggi politici, memorie locali e una mirabile sapienza allegorica che promana da ogni singola figura.

La chiesa di Sant’Apollinare in Classe è punto nodale per la coesione dell’intera comunità in quanto monumentalizzazione della tomba del più importante Santo locale.

Sant’Apollinare in Classe è luogo per eccellenza della memoria della Chiesa ravennate anche dal punto di vista strettamente istituzionale: qui sono impiantate le tombe dei vescovi dal VI secolo in poi.

Qui viene effigiata la consegna dei privilegi alla Chiesa di Ravenna – nella persona del vescovo Reparato – da parte dell’ imperatore Costantino IV (668-685); qui viene affissa l’epigrafe del 731 che commemora la donazione alla stessa chiesa di beni immobili, da parte dell’arcivescovo Giovanni V.

Per questo carico simbolico, oltre che per le regolari funzioni liturgiche, Sant’ Apollinare viene impiegata da soggetti differenti per più scopi, come l’episodio in cui il clero, in rotta con l’ arcivescovado, si riunisce qui nel 666 sotto la guida del diacono Reparato (il futuro vescovo) in aperta ostilità col presule ravennate.

La parola “ allegoria ” significa “testo dal significato nascosto”.

Nella sua prima applicazione in epoca cristiana, allegoria indica un modo di interpretare le Sacre Scritture e di scoprire, al di là dei fatti e delle persone narrati, verità permanenti di natura religiosa o morale.

In pratica, il significato letterale di un testo (anche figurato) cede il passo ad un significato spirituale, posto ad edificazione dell’anima del fedele.

Leggiamo insieme la stupenda decorazione dell’ abside della basilica di Sant’Apollinare in Classe.

 

Prof. Gianni Morelli .



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