Tecniche di Mosaico a Ravenna.

Metodi e tecniche dei mosaicisti a Ravenna. Albergo vicino ai mosaici di Ravenna.

Foto:1/2) una mosaicista al lavoro nel proprio laboratorio

Ravenna ha una grande tradizione dell' arte del mosaico. Pertanto offriamo ai nostri Clienti la descrizione delle tecniche e dei metodi utilizzati dai mosaicisti a Ravenna.

Al contempo presentiamo gli alberghi ideali per godere il mosaico di Ravenna nelle sue piu' varie espressioni: mosaici bizantini, mosaici antichi e medioevali, mosaici moderni e contemporanei, tecniche attuali del mosaico e scuole di mosaico; hotel confortevoli e dal migliore rapporto qualita'/prezzo, posti vicino ai mosaici di Ravenna e alle scuole di mosaico.


METODO DIRETTO
Si tratta del metodo più antico (conosciuto) per la realizzazione del mosaico.

Consiste nell'allettamento diretto di tessere su malta fresca (lavorabile).
La malta, in antico composta da un legante (idrossido di calcio), grassello - calcespenta e da aggregati (sabbia, polvere di marmo, cotto) viene oggi sostituita o da malte "bastarde" (idrossido di calcio e cemento) o da adesivi complessi (cementi prescelti) pronti all'uso con la sola aggiunta di acqua o apposite soluzioni.

Le tessere, rigorosamente tagliate a mano con martellina e tagliolo, sono di forma irregolare, tendenti a poligoni quadrangolari e ricavate da pietre naturali: marmi, ciottoli o da materiali artificiali, smalti, paste vitree, ori, argenti.

Il metodo diretto risulta essere ancora il migliore poiché il mosaicista ha il controllo diretto degli effetti di luce, variando l'angolo di inclinazione delle tessere.

LA SCUOLA DI RAVENNA: METODO DIRETTO SU CALCE PROVVISORIA.
Questo metodo fu messo a punto a Ravenna nel primo quinquennio degli anni 50 ad opera di mosaicisti ravennati forse dal prof. Renato Signorini.

La creazione di tale metodica fu il più grande contributo tecnico espesso dalla Scuola Ravennate che arricchì la tradizione musiva, e ne fa a tutt'oggi un punto di eccellenza.

Nato per rispondere alla necessità di effettuare correzioni durante le fasi esecutive (richiesta avanzata dai pittori che fornivano i cartoni per la trasposizione a mosaico), si impose ben presto come un eccellente strumento didattico per l' insegnamento del mosaico.

Consiste nel predisporre un piano di calce spenta sul quale si riporta il disegno (reticolo) per contatto adagiandovi un foglio di carta velina su cui è impresso il disegno utilizzando inchiostro solubile all'acqua (stampa a calco).

Si procede poi ad allettare direttamente le tessere seguendo scrupolosamente le linee guida del disegno.

Una volta realizzato il mosaico, si procede al suo "strappo" (applicando due tele sulla superficie delle tessere) e alla successiva collocazione su legante definitivo.

METODO INDIRETTO O VENEZIANO
Nella seconda metà dell'800, Giandomenico Facchina, mosaicista friulano, mette a punto la tecnica cosidetta a "rovescio", cioè eseguita su supporti di carta.

Il metodo era già conosciuto e utilizzato da diversi mosaicisti veneziani, fra cui Giovanni Moro che pretese esserne l'inventore e lo utilizzò in San Marco a Venezia dall'anno 1822 al 1828.

Questo metodo consiste nel preparare un disegno su un supporto di tela o di carta, al quale vengono incollate le tessere: il mosaico così composto viene allettato direttamente sulla malta stesa in situ sulla superficie da decorare, dopo di che viene eliminata o la tela o la carta.

Tale procedimento è molto più veloce rispetto al metodo diretto e quindi più economico, ma restituisce sempre una superficie assai piatta e liscia, togliendo al mosaico alcune peculiarità quali assorbimento e rifrazione della luce data dal sottile gioco delle inclinazioni che la mano del mosaicista imprime alle tessere nell'esecuzione diretta.

Paolo Racagni.


Soggiorno a Ravenna: alberghi: il consiglio e’: Fabbri hotels:

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