Piazza dell'Aquila. Ravenna pontificia.

Piazza dell'Aquila ( Piazza XX Settembre ) in Ravenna. Alberghi vicino a Piazza XX Settembre.

Foto: 1)Piazza dell'Aquila, retro Palazzo Comunale, 2)Piazza dell'Aquila, colonna dell' Aquila e Palazzo Pasolini, 3)Piazza dell'Aquila, l'Aquila coronata, 4)Piazza dell'Aquila, gli affreschi del voltone, 5)Il voltone di collegamento con Piazza Maggiore (del Popolo)

Dal 1882 la denominazione di questa piazza ricorda il giorno 20 settembre 1870: la presa di Porta Pia e l' annessione di Roma al Regno d'Italia.

In passato fu detta "piazza della legna", "del vino e delle granelle" e anche "foro asinario". Più comunemente è stata, ed è tuttora, chiamata "piazza dell' aquila", a motivo della colonna con l' aquila coronata, innalzata nel 1609 per celebrare il cardinal legato Bonifacio Caetani, che in quegli anni riformò l' ordinamento del Consiglio comunale e riattivò il porto della città.

Inizialmente la colonna era stata collocata nella Piazza Maggiore (oggi del Popolo), ma nel 1673 venne qui trasferita per lasciare il posto alla statua di papa Alessandro VII; l'immagine del papa fu poi rimossa, mentre l' aquila è rimasta.

Il basamento in marmo rosa su cui poggia la colonna aveva sostenuto per secoli la monumentale statua romana dell' Ercole Orario, detto anche "conchincollo", che reggeva un quadrante a luce solare e lunare.

Un lato della piazzetta è delimitato dalla facciata del palazzo che dall'inizio del Seicento è residenza dei Pasolini, antico casato patrizio che diede i natali a eruditi, scrittori ed esponenti politici di primo piano.

La proprietà comprende l' intero isolato al retro, in buona parte occupato da un parco secolare, tra i più vasti e antichi giardini privati della città.

Sul lato opposto la piazzetta è chiusa dal retro del Palazzo Comunale. Costruito a partire dal Cinquecento, in questa ala venne ricavata la sede del Magistrato dei Savi, l' organo esecutivo del governo cittadino. Sotto al palazzo, sin da allora, un voltone collega con la Piazza Maggiore.

Gli affreschi che ne decorano le pareti furono eseguiti da Gaetano Savini nel 1873 e rappresentano Ravennati illustri, monumenti e vedute della città.

In età moderna, qui si trovava il centro economico e commerciale di Ravenna.
Secondo il catasto napoleonico, il primo a fornire un quadro complessivo della distribuzione degli immobili urbani, su un totale di 261 botteghe tra città e sobborghi, 208 si concentravano lungo le strade dei due rioni centrali dell' Aquila e di Piazza Maggiore.

Nelle due piazze si svolgeva anche il mercato: quello giornaliero, dove contadini e ortolani vendevano i loro prodotti; e quello più consistente del sabato, che si arricchiva della presenza di artigiani e rivenditori da vicine località: arrotini, ciabattini, pizzicagnoli, lardaroli, pignattari, merciai, peltrari ...

Sin dal Medioevo qui si teneva anche la fiera di maggio di merci e pelli, appuntamento per commercianti da altre città romagnole e forestieri, quali fiorentini, veneziani, tirolesi, lombardi, attratti dall' esenzione del dazio che la fiera consentiva.

Prof. Gianni Morelli e Anna Missiroli

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