Madonna del Torrione. Ravenna pontificia.

Chiesa della Madonna del Torrione in Ravenna centro. Alberghi vicino alla Madonna del Torrione.

Foto: 1)Madonna del Torrione vista con i resti della Torre Zancana,2)Madonna del Torrione,ingresso,3)percorso sulle mura,

Questa chiesa è così chiamata perché sorge sul basamento di uno dei più poderosi bastioni delle mura urbane, la torre Zancana.

Eretta sul finire del Quattrocento dal podestà veneziano Andrea Zancan, andò a rafforzare le difese della città nel punto più esposto a ponente, a guardia sul fiume Montone, che allora costituiva un'ulteriore difesa delle mura, scorrendo lungo l'asse di quella che oggi è via Fiume Abban­donato.

Dopo disastrose alluvioni, ripetute soprattutto nel corso del Seicento, nel 1738 il corso del Montone venne allontanato dalla città e condotto al mare, insieme al Ronco, l'altro fiume che cingeva le mura, nell' alveo che ancora si chiama dei Fiumi Uniti.

Le tradizionali strutture difensive ormai non servivano più e le mura mantenevano l'unica funzione di cinta daziaria. Appena dopo la deviazione del Montone, la parte alta della torre fu abbattuta fino all' altezza delle mura. Sul moncone del bastione, ancora segnato dai resti dei forti barbacani in sasso d'Istria, si costruÌ una chiesetta ottagonale, dall'aspetto barocco, ultimata in varie fasi nel corso del XVIII secolo.

Il viale d'accesso, da via Fiume Abban­donato, è un terrapieno che corrisponde alla larghezza del vecchio alveo del Montone. Il fatto che l' ingresso sia stato collocato sopra le mura, dimostra ancora che esse avevano perso la loro funzione difensiva: più tardi sarebbero state sistemate a verde e a pubblico passeggio.

La chiesa custodisce l'immagine venerata della Madonna del Sudore. La figura della Vergine è celebrata dalle ricche pitture della cupola e nelle cappelle, queste ultime opera di Domenico Barbiani, il più attivo decoratore del secolo XVIII a Ravenna: lavorò anche alle cappelle Rasponi in Sant'Apollinare Nuovo e San Girolamo (ora seminario); nella cappella della sacrestia in San Romualdo (oggi sala Santi Muratori della Biblioteca Classense ); nella cappella Dal Corno in San Francesco; e nell'oratorio di San Carlino, di cui firmò anche la ricostruzione.

Prof. Gianni Morelli e Anna Missiroli



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