Chiostro domenicano presso San Giovanni Evangelista. Ravenna dantesca.
Chiostro domenicano presso San Giovanni Evangelista. Alberghi vicino a San Giovanni Evangelista.
Foto: 1)il Portale della Basilica di San Giovanni Evangelista, 2)il Chiostro Domenicano di San Giovanni Evangelista, 3)resti degli affreschi della cappella trecentesca, 4)una figura del mosaico pavimentale, 5)particolare del portale
La chiesa di San Giovanni Evangelista, in viale Farini, fu costruita nel V secolo. In seguito divenne sede di un monastero benedettino, la cui presenza è testimoniata dal X secolo. A metà del XV questo passò ai Canonici regolari di San Salvatore di Bologna, diventando una delle quattro grandi abbazie ravennati, insieme a San Vitale, Sant'Apollinare in Classe e Santa Maria in Porto.
Dopo gli espropri napoleonici divenne l' ospedale della città, fino alle distruzioni belliche del 1944. Con la ricostruzione della chiesa è stato ricomposto anche l'elegante portale trecentesco all'ingresso del sagrato. La lunetta, sotto al timpano, illustra un episodio della tradizione letteraria medievale che spiega le origini dell'edificio.
Al centro è rappresentata Galla Placidia, prostrata di fronte all' evangelista Giovanni, intervenuto a salvarla durante una tempesta in mare, dopo che ella, insieme a San Barbaziano, suo confessore, in piedi dietro di lei, ne aveva invocato l'aiuto. La mano di Placidia è tesa a raccogliere un sandalo di Giovanni, conservato come reliquia. Grata per aver avuto salva la vita, ella volle intitolare la chiesa al santo, che con la sua intercessione aveva legittimato quel viaggio che la portava in Italia da Costantinopoli, dove Placidia aveva ottenuto la reggenza dell' impero d'occidente.
La narrazione di queste vicende fu raccolta dall' arcivescovo Rinaldo da Concorezzo, figura di elevato profilo culturale dell' età di Dante. Il codice è conservato alla Biblioteca Classense e contiene preziose miniature che illustrano il viaggio per mare di Galla Placidia.
All'interno della chiesa, la cappella trecentesca, sul fianco sinistro, era affrescata alle pareti e nella crociera della volta, con immagini di evangelisti e dottori della Chiesa, una Crocifissione e una Madonna con Bambino e santi. Ne restano solo frammenti, eseguiti da anonimi pittori di gusto tardogotico.
Restano anche molte parti dei mosaici pavimentali del 1213, che rappresentano con particolare vivezza imprese guerresche riferite alla IV crociata, concezioni religiose e cosmologiche, suggestioni tratte dalla favolistica, dai bestiari, dai temi dell'amor cortese, espressioni del variegato e complesso immaginario medievale. Un'antica storia narra che una delle campane della chiesa venne fusa nel 1208 da un tale Roberto, proveniente dalla Sassonia.
Egli aveva con sè la giovane figlia, triste per una delusione d'amore. Mentre aiutava il padre, alcune lacrime le caddero nel bronzo. "Ecco perchè - scrive Marino Moretti nel romanzo I due fanciulli - la campana di San Giovanni Evangelista ha un suono così strano ... Ancora par che singhiozzi!"
Prof. Gianni Morelli e Anna Missiroli
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vedi mosaici medievali
vedi mosaico pavimentale San Giovanni Evangelista
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