Pietro Crisologo Vescovo a Ravenna
Pietro Crisologo Vescovo 426-449. Albergo vicino a San Giovanni Evangelista e al Mausoleo di Galla Placidia.
Foto: 1)Biblioteca Classense, miniatura del 1330 raffigurante S.Giovanni Evangelista che salva dal naufragio Galla Placidia con i figli, 2)Basilica di S.Giovanni Evangelista, lapide di dedica , 3)Basilica di S.Apolinnare Nuovo, il mosaico raffigurante la città di Classe, 4)La Chiesa di Santa Croce ricostruita nel 1600 vicino ai resti dell'antica chiesa
La Chiesa di Ravenna sotto la guida di Orso aveva parteggiato per Galla Placidia e suo figlio Valentiniano contro il tentativo di Giovanni, che da funzionario volle farsi imperatore, e caldeggiato apertamente il ritorno dei legittimi sovrani.
Spentosi Orso, la scelta del suo successore cadde su un prete ravennate veramente eccezionale e graditissimo a Galla Placidia: Pietro (Severiano) Crisologo.
Crisologo proseguì l’opera di vasto raggio ecclesiale che fu del predecessore: il suo pontificato segnò uno dei punti più alti della spiritualità ravennate e della sua realtà cosmopolita.
Il vigore dei suoi insegnamenti e la preparazione teologica (che impressionò talmente i contemporanei al punto che Pietro venne soprannominato “Crisologo”, cioè “bocca d’oro”), il rapporto coi grandi vescovi dell’ Occidente e dell’ Oriente e soprattutto col Pontefice Leone Magno, lo resero protagonista del suo tempo.
Costruì a Classe, che da lui assunse il profilo di città-santa, la basilica Petriana di insuperata vastità e ricchezza decorativa (il monumento crollò nel VI secolo a causa di un terremoto) e la cui magnificenza dovette ispirare il mosaicista di Sant’Apollinare Nuovo nella figurazione della città di Classe e dei fantastici edifici che si intravedono sullo sfondo, protetti dal grande muro di cinta.
Dedicò nel 433 la basilica di San Giovanni Evangelista, la prima chiesa edificata da Galla Placidia a pochi metri dal mare, in onore del Santo che l’aveva salvata dal naufragio del suo viaggio alla volta di Costantinopoli e pochi anni dopo la chiesa della Santa Croce che portava ai lati del portico d’ingresso i due oratori di San Lorenzo (poi mausoleo dell’ imperatrice) e San Zaccaria.
Prof. Gianni Morelli
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