Giardini Pubblici. Ravenna nel '900.

Giardini pubblici di Ravenna. Albergo vicino ai Giardini pubblici.

Foto: 1)Giardini Pubblici con vista della Loggetta Lombardesca, 2)Giardini Pubblici, il Planetario,3)lato monastero sui giardini

Questo spazio era chiamato il prato di Porto, pertinenza dell' omonima Canonica di Porto, tenuto a orto e giardino fino al 1798, quando il monastero venne soppresso. Nel 1886 vi venne ricavato l' ippodromo della città, rimasto in funzione fino al 1920, quando iniziò le attività il nuovo, sistemato al di là delle mura e della ferrovia.

All' interno della vecchia pista v'era un campo da calcio che rimase ancora fino al 1931, quando l' area venne destinata ai "Pubblici Giardini". Si trattò di uno dei molteplici interventi di sviluppo e di rinnovo urbano realizzati durante il ventennio fascista e il progetto venne affidato all' architetto Giulio Ulisse Arata, che aveva già realizzato il palazzo della Provincia.

Il nuovo parco cittadino andò ad affiancarsi ai giardini per il pubblico passeggio che si estendevano su una vasta area di fronte alla stazione ferroviaria (oggi ridotti a piccola zona verde) e che erano stati inaugurati nel 1865. Qui ogni domenica suonava la banda municipale e qui fu aperto anche il primo noleggio di biciclette.

Il parco era stato concepito alla stregua di un orto botanico, ricco di numerose varietà di piante, alcune delle quali di spettacolare mole. I nuovi giardini pubblici offrivano uno spazio di gradevole impatto visivo, con la presenza della fontana (allora l' unica della città), il piccolo chalet e soprattutto il fondale della Loggetta Lombardesca.

Le arcate della loggia, murate dopo la soppressione della canonica e la sua trasformazione in caserma, erano state ripristinate nella primavera del 1904, in occasione dell' allestimento, nello spazio dell' ippodromo, dell' Esposizione Regionale Romagnola, durante la quale la loggetta servì come caffè-ristorante.

L' esposizione fu uno dei grandi eventi del primo Novecento. Ideata dalla Camera di Commercio, si presentava come una grande "festa del lavoro" e una fiera delle risorse economiche, sociali e culturali della regione. Accanto ai vasti padiglioni dedicati alla produzione industriale e alle macchine agricole, le mostre riguardavano anche i lavori femminili, le vicende del Risorgimento, le attività didattiche e previdenziali, le organizzazioni operaie, le casse di risparmio, la pineta, l' Eritrea ...

Le bombe aeree il 23 luglio 1944 colpirono pesantemente la loggetta, poi ricostruita.

Nel 1985 nei giardini è stato installato il planetario comunale.

Prof. Gianni Morelli, Anna Missiroli

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