Arminio, Tumelico, Tusnelda e Ravenna
Tumelico, figlio di Arminio e di Tusnelda, a Ravenna. Alberghi nel centro storico di Ravenna.
Foto:1)Tusnelda,2)Ravenna antica,3)zone umide di Ravenna,4)le antiche dune costiere,5)tratto di mura romane,6/7)resti della Porta Aurea,8)resti del Porto di Classe Tacito descrive Tusnelda fiera e forte durante la cattura e nella prigionia e fedele ad Arminio.
Il dramma si concluse nel centro di Ravenna.
Nel 9 d.C. Arminio, nobile della tribu’ dei Cherusci romanizzato, con il tradimento attiro’ in un’ imboscata tre legioni romane al comando del legato Varo: segui’ una feroce battaglia, nota come Battaglia della Selva di Teutoburgo, durante la quale le 3 legioni furono distrutte, le insegne sottratte.
La battaglia lascio’ una traccia profonda nel sentire comune di Roma ed ebbe profonde conseguenze storiche: dopo di essa i Romani trovarono antieconomico la conquista territoriale della Germania fra il Reno e l’ Elba, pur mantenendo su di essa una forte influenza culturale, economica e politica.
Nasce cosi’ nella cultura tedesca il mito di Arminio (Arminius, Hermann), legato al piu’ antico mito di Sigfrido, quale eroe dell’ identita’ nazionale tedesca e della liberta’ della Germania contro l’ invasore.
Arminio sposo’ Tusnelda, figlia di Segeste, notabile dei Cherusci fedele a Roma.
In seguito Augusto dette il comando delle Legioni del Reno a Germanico, che tra il 14 e 16 d.C. condusse diverse offensive vittoriose a est del Reno.
Nel 15 d.C. Germanico libero’ Segeste e prese prigioniera Tusnelda, incinta di Arminio, oltre ad altri nobili Germani che avevano tradito Roma e si riapproprio’ delle insegne sottratte a Varo.
Tumelico, figlio di Arminio e di Tusnelda, dunque nacque in prigionia. Gli storici Tacito e Strabone danno un cenno molto breve sulla sorte di Tumelico e di Tusnelda. Arminio mori’ nel 19 d.C., ucciso da membri della sua stessa famiglia.
Nel 17 d.C. Germanico ricevette dall’ Imperatore Tiberio l’ onore del Trionfo a Roma, durante il quale sfilano fra i prigionieri Tusnelda e Tumelico (che aveva circa 3 anni), oltre a Segimundo, capo dei Cherusci, ed ad altri nobili Germani.
Tacito poi scrive che Tumelico fu cresciuto a Ravenna, non si sa se assieme alla madre, ed ivi mori’. E’ molto probabile che, data la fierezza di Tusnelda e la volonta’ romana di crescere Tumelico alla loro civilta’ lontano dai Germani, fosse relegato a Ravenna lontano dalla madre.
Ravenna era sul mare, circondata da paludi, sede della flotta orientale, facile da difendere. Era inoltre sede di un’importante scuola gladiatoria fondata da Cesare; certamente vi si trovava un importante Circo (nella zona dell’attuale Via Cerchio) e un anfiteatro (zona di Porta Aurea), i cui resti furono probabilmente utilizzati per costruire San Vitale. Tuttavia ad oggi non e’ stata trovata alcuna traccia archeologica del Circo e dell’ Anfiteatro.
Alcuni studiosi suppongono che Tumelico sia stato avviato al mestiere di gladiatore e sia morto a Ravenna attorno al 30 d. C., in ogni caso prima del 47 d.C., probabilmente durante i combattimenti gladiatori nel Circo, istituiti per celebrare la Vittoria dei Romani sui Germani.
Anche Re Marobuono, nemico acerrimo di Arminio, fu relegato a Ravenna, dove mori’ dopo 18 anni di soggiorno in prigionia dorata: cosi’ si compie il Dramma nel centro di Ravenna (uno dei tanti nella sua lunga storia di splendori e di rovine).
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l’ Hotel Centrale Byron, albergo 3 stelle, nel centro storico di Ravenna, dove si svolse il dramma
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