Camera di Commercio Ravenna - Ravenna nel '900
Camera di Commercio. Hotel vicino alla Camera di Commercio di Ravenna.
Foto:1/2) la Camera di Commercio, viale Farini, 3)il Liceo Classico - Ginnasio, "Dante Alighieri"piazza Anita Garibaldi
La Camera di Commercio di Ravenna e il Liceo Classico risalgono a due periodi distinti del Novecento, sotto il profilo storico e architettonico, ma sono accomunati dal fatto di aver improntato l' attuale aspetto del viale Farini.
Il liceo fu istituito dalla municipalità nel 1809, per sostituire il Collegio dei Nobili, e venne sistemato nei locali del soppresso monastero di Classe.
Con la Restaurazione, si ripristinò il vecchio collegio, trasferendolo a palazzo Cavalli, in via Salara, che, soppresso definitivamente il collegio, divenne sede del liceo-ginnasio "Dante Alighieri", istituito nel 1865.
Negli anni 1930 matura l'idea di costruire una nuova sede per il liceo, nell'ambito dei progetti di realizzazione della zona dantesca e della piazza Littorio (ora piazza dei Caduti). Qui, accanto all' Accademia di belle arti, all' Istituto tecnico e alla biblioteca comunale, sarebbe dovuto sorgere l' edificio del liceo-ginnasio e del liceo scientifico, creando in tal modo un "zona degli studi", significativamente ubicata presso la tomba di Dante.
Sin dal 1933, tuttavia, considerata la destinazione di piazza Littorio a nodo di traffico, si decise di costruire il nuovo liceo in zona più appartata, presso la chiesa di San Giovanni Evangelista, sul terreno occupato da un grande fabbricato demolito nel 1937, già pertinenza dell' ex abbazia e poi ospedale civile. Il progetto, a firma di Tobia Gordini, venne parzialmente eseguito l' anno successivo.
I bombardamenti del 1944 devastarono l' intero viale Farini. Sul lato sud, il liceo, in parte distrutto, fu ricostruito nel 1947, con l'aggiunta, nel 1961, dell' ala est.
Anche la chiesa è stata ricostruita, mentre sono scomparsi i padiglioni dell' ospedale che le stavano al retro. Il monumento ai caduti è rimasto, colpito da numerose schegge, insieme ai due busti di Giovanni Pascoli e Alfredo Oriani, scolpiti da Gaetano Cellini ed Ercole Drei e collocati nelle aiuole a fianco nel 1925.
Il lato nord del viale ha invece mutato completamente volto. Verso la stazione sono andati perduti i giardini pubblici e la Casa del Balilla, in puro stile razionalista; il ricovero per anziani invalidi Pallavicini-Baronio, dove ora è piazza Mameli; e la palazzina dei bagni pubblici, dall' ornatissima facciata in gusto floreale.
Al suo posto, nel 1956 sorse la Camera di Commercio, su progetto dell' architetto romano Nino Manzone.
Le linee architettoniche, ispirate a un razionalismo nord-europeo, influenzarono lo stile degli edifici che le crebbero a fianco nel decennio successivo, espressione dello slancio allo svecchiamento, ma anche di uno scollamento col passato, che caratterizzò lo sviluppo della città nel dopoguerra, nel brusco passaggio da una tradizionale economia agricola a una forte presenza industriale.
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Prof. Gianni Morelli, Anna Missiroli
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