Palazzina Diedo - Ravenna Veneziana
Palazzina Diedo nel centro di Ravenna. Hotels vicino alla Palazzina Diedo.
Foto: facciata e particolari della Palazzina Diedo, via Raoul Gardini
Tra le case d' età veneziana questa è forse la più graziosa, per la presenza, sul ruvido cotto, di elementi in pietra d'Istria disposti in composta simmetria, insieme al balconcino, al quale s'affaccia l'elegante bifora. L' arme dei Diedo, a due bande orizzontali, resta scolpita sull' arco d' ingresso.
La semplice grazia di questo edificio stride con il ricordo di una sanguinosa vicenda di cui fu teatro nel gennaio 1576. Per vendicare l'onta di un' unione matrimoniale non consentita, Girolamo Rasponi, con i suoi seguaci, qui trucidò nottetempo sua nipote Susanna, in attesa di un figlio, suo marito Bernardino Diedo, il suocero di lei Francesco, i cognati Giulia e Lodovico, e altre tre persone casualmente presenti. Si trattò di uno dei vari eccidi perpetrati dai Rasponi in quel tempo.
L'enorme indignazione e la punizione che venne inflitta a Girolamo, non scalfirono l' egemonia che la famiglia Rasponi saldamente deteneva nel gruppo oligarchico che controllava gli organi dell' amministrazione cittadina. Di quella oligarchia facevano parte anche i Diedo, tra i numerosi esponenti del patriziato veneziano che avevano scorto nel Ravennate un terreno promettente per grossi investimenti fondiari.
I Diedo furono tra i principali possidenti veneziani a Ravenna, con vaste tenute concentrate nella parte meridionale del territorio, verso San Zaccaria e a ridosso del fiume Savio. I loro interessi si concentravano prevalentemente sulla produzione di grani e sul loro afflusso al mercato di Venezia, ma anche sulla lavorazione e la produzione di farine, che si svolgeva presso il loro grande mulino a Cannuzzo, sul Savio.
Con il passaggio alla dominazione pontificia, nel 1509, i Diedo mantennero il loro patrimonio e il loro prestigio, che si rifletteva nel controllo di un seggio in consiglio comunale, come accadeva per tutte le famiglie nobili o comunque più ricche. Quel seggio fu tenuto fino a metà Seicento, quando il ramo ravennate dei Diedo si estinse.
Prof. Gianni Morelli, Anna Missiroli
Si veda mappa Ravenna veneziana
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